Come possiamo essere dei buoni motivatori per le nostre risorte interne?[14]

Marco è un commercialista di 50 anni, vive in un paesino di provincia e da 15 anni gestisce brillantemente il suo studio di consulenza commerciale. Ha iniziato da solo, poi i clienti sono aumentati e si è arricchito anche il suo staff oggi composto da Anna, Laura e Antonio.
Anna segretaria affidabile, di fatto il braccio destro di Marco. Ha iniziato come tirocinante 10 anni fa e non è più andata via. Oggi si occupa della gestione dell’agenda, cura le comunicazioni interne ed esterne dello studio e gli appuntamenti.
Laura è una giovane donna, laureata in economia col massimo dei voti, entra a far parte dello staff di Marco 3 anni fa. Fidanzata da sempre col suo Luca, ha realizzato il suo obiettivo di vita trovare un lavoro sicuro vicino casa per coronare il suo sogno: diventare una moglie e una mamma senza rinunciare alla carriera. Nello studio di Marco non ha trovato ancora una precisa collocazione: a seconda delle esigenze ricopre ruoli di consulenza, elaborazione bilanci, stesura delle dichiarazioni dei redditi, contatto con le aziende. Il suo ordine del giorno dipende dagli impegni di Marco. Lei completa quello che non riesce a finire il suo manager. Non ha un obiettivo preciso, a fine giornata spesso torna a casa stanca, senza avere la reale percezione di aver terminato qualcosa.
Antonio 45 anni, amico e ragioniere di Marco, 2 anni fa ha perso il lavoro a seguito della crisi del salotto. Padre di famiglia, ha necessità di lavorare. Ha maturato esperienza nel settore della gestione amministrativa del personale e di questo si occupa anche nello studio di Marco, nonostante le aziende clienti dello studio siano per di più appartenenti al settore edilizio e commerciale, quindi con un limitato numero di personale dipendete.
Grazie alle competenze di Marco, lo studio può vantare un numero congruo di clienti, che permettono a tutti di avere uno stipendio garantito a fine mese e abbastanza fondi per coprire le spese di gestione.
Marco, nonostante abbia accanto a se nuovi collaboratori, negli anni non ha mai cambiato il suo modo di lavorare. È un manager accentratore,controlla in maniera meticolosa ogni lavoro, non riesce a delegare e spesso dimentica di passare le consegne a Laura. Da qualche tempo,il clima interno allo studio, soprattutto in prossimità delle scadenze, diventa sempre più teso e negli ultimi mesi molti clienti hanno lamentato ritardi nelle consegne; alcuni hanno minacciato di cambiare consulente, altri hanno smesso di essere puntuali nei pagamenti.
Laura ha ripetutamente chiesto a Marco di lasciare a lei la gestione totale di alcune piccole aziende in modo da rendere più snello il lavoro, ma Marco non ha accolto positivamente la proposta e ha pregato Laura di continuare a fare il suo lavoro, giorno per giorno, limitandosi alle consegne da lui lasciate. Laura ha accolto a malincuore le richieste di Marco. Di fatto non ha la percezione dell’utilità del suo lavoro, non riesce a raggiungere obiettivi, a fine giornata è stanca, spesso torna a casa molto oltre l’orario di lavoro e, guardando i suoi 3 anni nello studio si accorge di non essere cresciuta professionalmente. Si vede ancora come la neo laureata inesperta che, seguendo alla lettera le istruzioni del capo, arriva a fine giornata senza nessuna motivazione. Laura manda dei segnali non verbali al suo manager, ma Marco non è attento, non capisce e non riesce ad evitare che la situazione degeneri.
Laura inizia a non essere puntuale, fa spesso pause molto lunghe, si ammala facilmente, non è più concentrata sul lavoro. Si mette alla ricerca di un altro lavoro, invia il suo curriculum vitae presso altri studi professionali. A Natale, dopo le ultime estenuanti scadenze, decide di accogliere l’offerta in uno studio commerciale di un paese vicino al suo e senza troppe spiegazioni lascia Marco e il suo staff.
Abbiamo voluto raccontarvi una storia realistica per porre la vostra attenzione su processi di gestione errati che spesso ritroviamo nei nostri studi e che non siamo capaci di riconoscere e limitare per tempo.
Laura non era motivata, Marco non era un leader. Non ha saputo cogliere l’esigenza di crescita di Laura e ha lasciato che la sua valida risorsa andasse via procurando un ulteriore disagio per il suo studio già molto in affanno.
Marco, Laura siamo noi.
Su quali aspetti è opportuno porre l’accento ogni giorno per essere sicuri di lavorare al meglio?
Come possiamo essere dei buoni motivatori per le nostre risorte interne?
Il corso in Gestione dello Risorse Umane nelle Piccole Imprese e negli Studi Professionali di Psyche at work parte proprio da questo racconto, dalle esperienze quotidiane vissute in ambienti di lavoro e raccontate ad amici e parenti che spesso diventano il contenitore delle nostre frustrazioni.
Imparerete ad Elaborazione piano di Motivazione per Collaboratori, imparerete ad evitare che il vostro miglior collaboratore vada via, imparerete che lavorare bene e in armonia è possibile, basta semplicemente sapere come fare.
Noi vi offriamo la possibilità di essere migliori, a voi lasciamo la scelta di esserlo.

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