Il burnout, parola di origine anglosassone che letteralmente significa esaurimento, crollo o surriscaldamento, è un disturbo che si caratterizza per un grave affaticamento fisico e mentale causato da una determinata situazione lavorativa. Lo stress del lavoro, infatti, può colpire duramente il benessere psico-fisico di alcuni lavoratori, diventando cronico. Le conseguenze colpiscono non solamente il lavoratore, che può sperimentare depressione, dolori muscolari o dipendenza da sostanze ma anche la produttività dell’impresa.
Lo stress provoca conseguenze a livello globale del funzionamento dell’organismo, ed è facilmente intuibile a quanti e quali livelli possa manifestarsi il burnout:
– Livello Cognitivo/Emotivo: distacco emotivo, trascuratezza degli affetti e delle relazioni sociali, importanza eccessiva data al lavoro, demotivazione a lavoro, difficoltà di concentrazione, irritabilità e senso di colpa.
– Livello Comportamentale: aggressività, abuso di alcool e sostanze, mancanza di iniziativa, assenteismo.
– Livello Fisico: emicrania, sintomi respiratori, insonnia, inappetenza, disturbi intestinali, senso di debolezza.
Ma cosa causa il burnout?
Fra i principali fattori che possono provocare questa sindrome troviamo:
– orari di lavoro troppo lunghi;
– carico di lavoro eccessivo;
– lavoro monotono;
– scarsa autonomia lavorativa;
– salario basso;
– conflitti con i colleghi o con il datore di lavoro;
– contatto continuo con il pubblico;
– mobbing;
– livello elevato di responsabilità;
– aspettative professionali molto elevate;
– mancanza di opportunità di crescita professionale.
Sul piano clinico la sindrome presenta una lunga serie di segni e sintomi variamente associati tra di loro:
– alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno;
– sensazione di fallimento, rabbia, senso di colpa e scoraggiamento;
– indifferenza, isolamento, senso di stanchezza, notevole affaticamento dopo il lavoro;
– perdita di sentimenti positivi;
– incapacità di concentrarsi;
– sensazione di immobilismo;
– problemi di insonnia, frequenti mal di testa e disturbi gastrointestinali;
– conflitti coniugali e familiari, alto assenteismo…
Quali interventi sono previsti in caso di Burnout?
La risoluzione del burnout prevede un approccio sia a livello organizzativo, che a livello individuale. Per poter ridurre le cause della sindrome da burnout è essenziale eliminare alcune delle cause che dipendono dal posto di lavoro, ad esempio diminuendo il carico di lavoro o l’orario lavorativo. Purtroppo, non sempre è possibile cambiare le condizioni lavorative; quando non è possibile, quindi, è necessario puntare sul miglioramento della resilienza dell’individuo. In ogni caso, può essere estremamente utile staccare dal lavoro, cercando di eseguire attività nuove e piacevoli come esercizio fisico, ascoltare musica, leggere, viaggiare e cercare di mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato.
Burnout e prevenzione
Un intervento di prevenzione ha lo scopo di agire sulle strutture di un sistema per eliminarne le caratteristiche patogene o che comportano peggioramento nella qualità del lavoro e della vita. Le attuali consapevolezze riguardanti l’origine di tale sindrome orientano questo tipo di intervento a: informare i lavoratori sui rischi a cui li espone lo stress percepito negli ambienti lavorativi, rendere attivi servizi di prevenzione per fornire le competenze utili per prevenire e gestire lo stress. Attuando queste misure di prevenzione, cambiando gli stili di gestione del potere, i modi di incentivare ed il clima nell’ambiente di lavoro, il costo del lavoro diminuisce e la produttività aumenta.
Un’organizzazione che agisce a sostegno dell’impegno nel lavoro è un’organizzazione più forte, maggiormente in grado di rispondere alla sua clientela, di crescere in modi nuovi e stimolanti e di sviluppare idee o prodotti creativi.
