Il termine gender gap indica il divario esistente tra uomini e donne in ambito economico, lavorativo e sociale. Invece, il gender pay gap misura le differenze retributive tra uomini e donne calcolate sulla base dello stipendio lordo orario medio. Una delle cause principali del gender gap è la scarsa rappresentazione delle donne nel mondo del lavoro.
Che ruolo hanno gli stereotipi di genere nel definire questa organizzazione della società? Gli stereotipi di genere derivano dalla distribuzione di uomini e donne all’interno di ruoli sociali differenti. Infatti, secondo le credenze legate agli stereotipi, gli uomini sono più agenziali e le donne più comunitarie e questo condiziona il modo di agire e di collocarsi nel tessuto sociale. Ad esempio, etichettando le donne come deboli e vulnerabili, è possibile collocarle in una posizione di disempowerment.
La posizione delle donne nella società ed il loro rapporto con il potere sono connessi ad una serie di luoghi comuni. Una ricerca di Flicker ha affrontato l’intersezione tra moda, genere, politica e dimensione visiva, mettendo in evidenza come le donne, nel mondo del lavoro, sono imprigionate all’interno di una comunicazione double bind perché seguendo dei modelli tipicamente femminili potrebbero essere viste come giocatrici soft, mentre, quando accettano il codice di abbigliamento maschile, vengono considerate giocatrici hard, ma sono criticate perché sembra che rifiutino il cambiamento di genere. Restano imprigionate in una situazione che non permette di annullare il genere, almeno a livello visivo e sono considerate in base a questo.
Una strategia tipicamente applicata nell’ambito lavorativo è quella di utilizzare una specifica forma di adattamento definita default maschile, cioè considerare qualità e comportamenti maschili come necessari per accedere ad un dato contesto ed include idee, valori, pratiche, norme, stili di interazione e credenze. Questo può portare ad una riflessione sul binomio emancipazione-omologazione. Tuttavia, le donne possono scegliere come reagire al ruolo marginale che le ha caratterizzate nell’ambito politico ed hanno anche l’opportunità di valutare se rispondere alla subalternità, accattandola o cercando delle possibili soluzioni.
Partendo da questa riflessione Psyche at Work ha organizzato un workshop formativo dal titolo “Self Efficacy: La leadership positiva delle donne” finanziato dall’Avviso “Futura, la Puglia per la Parità”, promosso dal Consiglio Regionale della Regione Puglia.
Grazie alle formatrici e alle partecipanti, è stato possibile creare una rete e proporre un confronto sul tema delle leadership al femminile. Ci sono stati momenti di formazione con discorsi ed attività pratiche in modo da riflettere sugli stereotipi di genere e sul welfare aziendale che consentono di gestire meglio il rapporto tra il ruolo di madre e lavoratrice. È stato possibile, grazie alle formatrici, fornire alle partecipanti tecniche e strategie finalizzate a gestire la propria comunicazione in modo efficace; valorizzare le proprie caratteristiche femminili innate; aumentare la consapevolezza della propria autoefficacia; gestire in maniera ottimale le sfide che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi personali e professionali.
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